Zucchero, Miele oppure.....
...fruttosio, sorbitolo, saccarina, aspartame: uno dei saporì fondamentali è assicurato oggi da una serie di prodotti, naturali e non. che garantiscono ottimi risultati e rispondono a necessità diverse. Fruttosio per i diabetici, miele per proteggere la mucosa gastrica, dolcificanti non calorici per gli obesi
Negli ultimi anni sullo zucchero, quello che si utilizza normalmente per dolcificare, si sono avanzate diverse riserve nutrizionali. In realtà, è presente in tutti i frutti e in molti vegetali e non c'è alcuna dimostrazione che usato con moderazione e nel contesto di una dieta varia sia dannoso. Un cucchiaino di zucchero (u-no raso, da caffè, ne contiene 5-6 g) è costituito per il 99,5% da saccarosio (non ci sono grassi né proteine) e per lo 0,5% da acqua. Ha poi piccole quantità di potassio (2 mg per 100 g), sodio e calcio (1 mg), tracce di ferro. Non ci sono fibre né vitamine. Il saccarosio è uno zucchero semplice, formato da una unità di glucosio e da una di fruttosio, anch'essi zuccheri semplici (sono zuccheri complessi, invece, gli amidi, che di u-nità zuccherine semplici ne contano molte e che per questo sono chiamati anche polisaccaridi). Il saccarosio
non è l'unico zucchero semplice presente nella nostra dieta. Ci sono anche glucosio e fruttosio come tali, presenti nella frutta, e lattosio nel latte (una unità di glucosio più una di galattosio). Tutti condividono con il saccarosio il potere calorico: forniscono 4 Kcal per grammo, un cucchiaino da caffè ne apporta, quindi, 20-24. Diversa è, invece, la loro capacità di dolcificare. Il fruttosio è 2 volte più dolce del saccarosio, il lattosio e il glucosio lo sono meno (0,5 e 0,3 volte). Il saccarosio e gli altri zuccheri semplici, specialmente se ingeriti da soli, sono facilmente assorbiti dall'organismo. Piccole quantità di glucosio, fruttosio, miele transitano nello stomaco in 15-20 minuti. Tutti, però, prima di essere utilizzati, devono essere trasformati in glucosio, lo zucchero de sangue. Per questo l'assorbimento del glucosio è rapidissimo, più lento quello
di saccarosio, lattosio e fruttosio. Lo zucchero normalmente usato, quindi, è una fonte di energia subito disponibile. Il glucosio presente nel sangue è inoltre l'unica fonte di energia utilizzabile dal cervello e dai globuli rossi. L'organismo, comunque, può produrre glucosio non solo a partire dagli zuccheri ma anche da proteine e grassi di deposito. Nessun fondamento scientifico, invece, sul fatto che lo zucchero causi diabete, malattie cardiache, o-besità e che faciliti l'insorgenza della carie. Più apprezzato perché considerato più "naturale" è il miele. Composizione e caratteristiche organolettiche variano in funzione di fattori
ambientali (natura del suolo, clima, flora). Gli zuccheri costituiscono l'80°/o del prodotto e sono solo zuccheri semplici: glucosio (38%), fruttosio (37%), 'saccarosio. L'acqua è il 17,18%. E resto è costituito da tracce proteiche, potassio (51 mg), sodio (11), fosforo (6), calcio (5 mg). Niente grassi né fibre, tracce di ferro e piccole quantità di vitamine B e C. Il miele fornisce circa 3 Kcal al grammo, un po' di meno del saccarosio, ma siccome se ne usa di più, non si ottiene praticamente alcun vantaggio calorico. E un alimento facilmente digeribile e rappresenta una fonte di energia subito disponibile. Gli studi degli ultimi anni hanno confermato le capacità antibatte-riche del miele non pastorizzato, specie nei confronti di streptococco e stafilococco, e la sua indicazione "tradizionale" nei disturbi digestivi, con effetto protettivo sulla mucosa gastrica e con un ruolo antibatterico nei confronti del tanto temuto, e frequente. Helicobacter pylori. Il miele è preferito inoltre dalla cucina vegetariana e macrobiotica che comunque ne consigliano un uso moderato. Anche il miele, a cui, per legge, non si può aggiungere nulla, può deteriorarsi e inquinarsi, mentre i principi nutritivi che contiene possono degradarsi con il surriscaldamento o a causa di una conservazione troppo prolungata. Il miele ha costituito in passato, prima dell'impiego della canna da zucchero, il dolcificante di più largo impiego. Oggi, si usano anche sostanze naturali e sintetiche caratterizzate da un potere dolcificante a volte altissimo rispetto al saccarosio ma prive (tranne il fruttasio) delle sue caratteristiche metabo-liche e nutritive. I dolcificanti sono classificati in calorici (fruttosio, sorbitolo, xilitolo) e non (saccarina, aspartame. ciclamatì). Sono molto utilizzati da obesi e diabetici. Sono presenti, però, anche in bevande industriali, caramelle, oltre che in farmaci e dentifrici. Da tenerne conto, dunque.
PERFETTO PER LO SPORT
Una bevanda zuccherata, prima dell attività sportiva, garantisce
il massimo contenuto di zucchero
ai muscoli: integrazioni di acqua e zucchero in concen-trazioni
inferiori al 5% durante lo sforzo reintegrano rapidamente i nutrienti persi; alimenti glu-cidici facilmente digeribili, al termine, fanno recuperare le riserve consumate. Meglio dare la preferenza al fruttosio che lascia rapidamente lo stomaco senza provocare
troppi intensi incrementi glicemici.
QUALI VERITÀ PER I DIABETICI?
QUALI VERITÀ PER I DIABETICI?
Consumi di zucchero e incidenza di diabete non vanno di pari passo. Esistono infatti popolazioni con consumo di zucchero più elevato rispetto ad altre che hanno invece casi di diabete più numerosi. Inoltre le moderne indicazioni dietologiche affermano che il saccarosio non deve necessariamente essere evitato completamente nemmeno dai diabetici, ma consumato con moderazione (20-25 g al giorno), nell'ambito di pasti completi, e distribuito nella giornata, assunto però solo in presenza di un controllo gli-cemico è buono. Il fruttosio è vantaggioso per i diabetici perché è assorbito più lentamente del saccarosio e non ha bisogno dell'insulina per essere utilizzato. Può aumentare, però, i trigliceridi del sangue. Per questo, al giorno ne sono concessi al massimo 25 g. Considerazioni analoghe per il miele: la sua capacità di aumentare la glicemia è simile a quella del pane e un po' più bassa di quella dello zucchero. Può essere utilizzato al posto dello zucchero, facendo attenzione al possibile aumento dei trigliceridi. Tutti i diabetici, infine, dovrebbero tenere sempre a portata di mano zollette di zucchero perché il saccarosio, specie se sciolto in acqua, è il rimedio più efficace e rapido contro e-ventuali ipoglicemie.
PER DARE PIÙ SAPORE Al CIBI
Anche il rapporto saccarosio-rischio di malattie cardiovascolari è stato smentito: la riduzione del consumo di zucchero non riduce il rischio di ammalarsi, che sembra correlato piuttosto al consumo di grassi.
Dalla barbabietola e dalla canna da zucchero si ricava il saccarosio.
• I prodotti che si ottengono dai due vegetali sono del tutto simili dal punto di vista nutrizionale:differiscono per impurità che danno un aroma particolare a quello di canna e un sottofondo amaro a quello
di barbabietola e che ne modificano esclusivamente le caratteristiche organolettiche.
• L'uso del saccarosio è aumentato moltissimo negli ultimi anni di pari passo con il miglioramento delle condizioni economiche.
Solo 1/3 è consumato come tale e ben 2/3 come ingrediente di bevande
e altri alimenti (prodotti da forno, gelati, cereali per colazione, ma anche salse come la tornato Ketchup, ad esempio, che per il 50% è zucchero).
• Ad alte concenti-azioni il saccarosio è un ottimo conservante: fino al 10% inibisce lo sviluppo di alcuni batteri, al 50% anche di
molti lieviti, a concentrazioni ancora superiori pure quello di muffe. È utilizzato in marmellate e confetture.
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