"dov'erano i giovani prima del 1960? I "teenager"
vivevano in una specie di età di mezzo. Erano destinati all'arruolamento
nell'esercito, i più fortunati a un impiego, le ragazze a diventare
mogli e madri. I giovani erano strettamente dipendenti dai genitori,
ricevevano un'educazione severa, così come era successo ai loro padri e
alle loro madri, e spesso non potevano esprimere opinioni in disaccordo
con loro. Poi arrivarono con on the road again nel 1968 .
Li avevano soprannominati l’orso e il gufo, il primo a cagione di una stazza imponente e del folto barbone che gli ricopriva il viso, il secondo a causa dell’accentuata miopia. I loro nomi in realtà erano Bob Hite ( cantante e armonista ) e Alan Wilson ( cantante e chitarrista ) e costituivano l’anima di uno dei gruppi di culto della scena losangelina, i Canned Heat. Non una grande band, a dire il vero, dal momento che la loro musica, un rock-blues dai tratti molto convenzionali, era sì, selvatica e senza fronzoli, ma molto lontana dagli standard innovativi e sperimentali dell’epoca. Insomma, la grande cultura blues del gruppo ( andate a recuperare il divertente Hooker’n’Heat del 1971, prodotto e suonato in condominio con il maestro John Lee Hooker ) veniva sminuita da un approcio al genere abbastanza calligrafico e da esibizioni che, per quanto sanguinee, palesavano una modesta caratura tecnica ( ad eccezione del chitarrista Henry Vestine, di sicuro il più dotato del gruppo ). E’ pertanto molto probabile che i Canned Heat sarebbero rimasti nel sottobosco delle rock band di nicchia, se non avessero azzeccato, nel 1968, il singolo della vita: On The Road Again. Che non è solo una canzone a dir poco leggendaria, ma un vero e proprio inno all’epica di quei meravigliosi anni ’60-‘70 che cambiarono per sempre la società e la storia della musica americana ( anche se il testo della canzone parla di abbandono e solitudine ).
Li avevano soprannominati l’orso e il gufo, il primo a cagione di una stazza imponente e del folto barbone che gli ricopriva il viso, il secondo a causa dell’accentuata miopia. I loro nomi in realtà erano Bob Hite ( cantante e armonista ) e Alan Wilson ( cantante e chitarrista ) e costituivano l’anima di uno dei gruppi di culto della scena losangelina, i Canned Heat. Non una grande band, a dire il vero, dal momento che la loro musica, un rock-blues dai tratti molto convenzionali, era sì, selvatica e senza fronzoli, ma molto lontana dagli standard innovativi e sperimentali dell’epoca. Insomma, la grande cultura blues del gruppo ( andate a recuperare il divertente Hooker’n’Heat del 1971, prodotto e suonato in condominio con il maestro John Lee Hooker ) veniva sminuita da un approcio al genere abbastanza calligrafico e da esibizioni che, per quanto sanguinee, palesavano una modesta caratura tecnica ( ad eccezione del chitarrista Henry Vestine, di sicuro il più dotato del gruppo ). E’ pertanto molto probabile che i Canned Heat sarebbero rimasti nel sottobosco delle rock band di nicchia, se non avessero azzeccato, nel 1968, il singolo della vita: On The Road Again. Che non è solo una canzone a dir poco leggendaria, ma un vero e proprio inno all’epica di quei meravigliosi anni ’60-‘70 che cambiarono per sempre la società e la storia della musica americana ( anche se il testo della canzone parla di abbandono e solitudine ).
Poiché i Canned Heat
erano un gruppo connotato dall’amore per il blues, On The Road Again nasce proprio
come spesso ( molto spesso, a dir la verità ) nascevano le grandi canzoni blues,
e cioè con con quel collage di note, che oggi chiameremmo più propriamente “copia-incolla,
“prese in prestito “ dai grandi bluesman del passato. Alan Wilson, infatti,
utilizzò come canovaccio per On The Road Again un brano con lo stesso titolo
registrato nel 1958 da Floyd James, che altro non era se non un riadattamento
di Big Road Blues, canzone scritta nel 1928 da un grande musicista del Delta,
Tommy Johnson. Nel blues funziona esattamente così : rielaborare una canzone scritta
da altri, dandole nuova linfa e vitalità, non è ritenuto un plagio, come
avviene nel rock, ma è considerato semmai un vero e proprio tributo al musicista dal
quale si trae ispirazione. Insomma, per farla breve : tanti “copia-incolla”,
tanto onore. On The Road Again nella versione “aggiustata “ dai Canned Heat è diventato un classicone senza tempo, in
seguito rivisato da numerosi altri artisti ( a dir poco mitica la cover
robotizzata che ne fecero i Rockets nel 1978). Merito dell’ armonica pulsante
di Hite, dell’inusitato falsetto di Wilson, e di un riff di chitarra a dir poco
ipnotico. Per la cronaca : “il gufo” Wilson morì nel 1970 per un overdose,
mentre “l’orso” Hite se ne andrà undici anni più tardi, stroncato da un attacco
di cuore.
Sulla strada
Ebbene, sono così stanco di piangere
Ma sono di nuovo fuori in strada.
Sono di nuovo in strada.
Ebbene, sono così stanco di piangere
Ma sono di nuovo fuori in strada.
Sono di nuovo in strada.
Non ho una donna
Solo per chiamarl;a la mia amica speciale
Sai la oprima volta che ho viaggiato duramente
Fuori sotto la pioggia e la neve -
Sotto la pioggia e la neve
Sai la prima volta che ho viaggiato duramente
Fuori sottio la pioggia e la neve
Sotto la pioggia e la neve
non avevo una un salario
Nemmeno un posto dove andare
E la mia cara madre mi lasciò
Quando ero abbastanza giovane
Quando ero abbastanza giovane
E la mia cara madre mi lasciò
Quando ero abbastanza giovane
Quando ero ababstanza guiovane
Ha detto “Signore, abbi misericordia
Del mio cattivo figlio.”
Prendi un consiglio da me, mama,
Ti prego non piangere più
Non piangere più.
Perchè è presto un giorno
Giù per la strada andrò
Ma non andrò giù
Questa lunga strada solitaria
Tutto da me stesso.
Ma non andrò giù
Questa lunga strada solitaria
Tutto da me stesso.
Non posso portarti, Baby,
Porterò qualcun altro.
Ma sono di nuovo fuori in strada.
Sono di nuovo in strada.
Ebbene, sono così stanco di piangere
Ma sono di nuovo fuori in strada.
Sono di nuovo in strada.
Non ho una donna
Solo per chiamarl;a la mia amica speciale
Sai la oprima volta che ho viaggiato duramente
Fuori sotto la pioggia e la neve -
Sotto la pioggia e la neve
Sai la prima volta che ho viaggiato duramente
Fuori sottio la pioggia e la neve
Sotto la pioggia e la neve
non avevo una un salario
Nemmeno un posto dove andare
E la mia cara madre mi lasciò
Quando ero abbastanza giovane
Quando ero abbastanza giovane
E la mia cara madre mi lasciò
Quando ero abbastanza giovane
Quando ero ababstanza guiovane
Ha detto “Signore, abbi misericordia
Del mio cattivo figlio.”
Prendi un consiglio da me, mama,
Ti prego non piangere più
Non piangere più.
Perchè è presto un giorno
Giù per la strada andrò
Ma non andrò giù
Questa lunga strada solitaria
Tutto da me stesso.
Ma non andrò giù
Questa lunga strada solitaria
Tutto da me stesso.
Non posso portarti, Baby,
Porterò qualcun altro.
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